Cassazione penale Sez. IV sentenza n. 47495 del 21 dicembre 2011

ECLI:IT:CASS:2011:47495PEN

Massima

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Il dipendente pubblico che, abusando della propria qualifica, si rende responsabile del reato continuato di detenzione e cessione di sostanza stupefacente, non può invocare la mera destinazione della droga per uso personale, in quanto tale condotta integra un illecito penale e non solo amministrativo. Nella determinazione della pena, il giudice può legittimamente considerare, quali circostanze relative alla persona del colpevole, la qualifica di pubblico ufficile del reo e le connesse implicazioni, in quanto tali elementi soggettivi costituiscono fattori di aggravamento della responsabilità, in ragione dell'abuso della funzione pubblica e della maggiore capacità di nuocere derivante dalla posizione rivestita. La valutazione complessiva delle risultanze probatorie, effettuata in modo congruo e logico dai giudici di merito, è insindacabile in sede di legittimità, non potendosi sostituire il diverso apprezzamento dei fatti da parte del giudice di legittimità.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUARTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. BRUSCO ((omissis)) del 03/11/2 -

Dott. GALBIATI Ruggero rel. Consigliere SENTE -

Dott. BIANCHI ((omissis)) N. 1 -

Dott. VITELLI CASELLA ((omissis)) REGISTRO GENER -

Dott. MONTAGNI ((omissis)) N. 24937/2 -

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

1. Ma. Fr. n. il (OMESSO);

avverso la sentenza n. 642/2002 della Corte di Appello di Bologna in data 4/6/2010;

udita la relazione svolta dal consigliere Dr. ((omissis));

udito il Pubblico Ministero in persona del Dott. MURA Antonio che ha concluso per l'inammissibilita' dei ricorso;

udito il difensore avv.to ZAINA ((omissis)) che ha chiesto l'accoglimento del ricorso.

RITENUTO IN FATTO

1. Il GUP del Tribunale …

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