Il principio di diritto fondamentale che emerge dalla sentenza è il seguente: La mancata comunicazione ai proprietari interessati dell'avvio del procedimento di approvazione del progetto definitivo contenente la dichiarazione di pubblica utilità, nonché l'esecuzione del decreto di occupazione di urgenza oltre il termine perentorio di tre mesi dalla sua emanazione, determinano l'illegittimità degli atti della procedura espropriativa. In particolare: 1. L'art. 16, comma 4, del D.P.R. 327/2001 prevede che al proprietario dell'area ove è prevista la realizzazione dell'opera pubblica deve essere inviato l'avviso dell'avvio del procedimento e del deposito degli atti. Qualora il numero dei destinatari sia superiore a 50, l'avviso deve essere pubblicato mediante affissione all'albo pretorio dei comuni interessati. Il mancato rispetto di tale formalità partecipativa, propedeutica all'approvazione del progetto definitivo contenente la dichiarazione di pubblica utilità, comporta l'illegittimità degli atti successivi. 2. L'art. 22-bis, comma 4, del D.P.R. 327/2001 stabilisce che l'esecuzione del decreto di occupazione di urgenza deve avvenire entro il termine perentorio di tre mesi dalla sua emanazione. Il mancato rispetto di tale termine determina la perdita di efficacia del decreto di occupazione, trattandosi di un termine non derogabile. Pertanto, la mancata comunicazione ai proprietari interessati dell'avvio del procedimento e l'esecuzione del decreto di occupazione oltre il termine perentorio di tre mesi, comportano l'illegittimità degli atti della procedura espropriativa, con conseguente annullamento degli stessi.