Consiglio di Stato sentenza breve n. 606 del 2016

ECLI:IT:CDS:2016:606SENB

Massima

Generata da Simpliciter
Il diniego di rilascio della patente di guida per condanna penale non può essere disposto in modo automatico e definitivo, ma deve essere valutato in relazione al decorso del tempo dalla condanna e all'evoluzione della situazione personale del richiedente, in ossequio ai principi di ragionevolezza, proporzionalità e di parità di trattamento. Infatti, l'art. 120, comma 1, del Codice della Strada, che prevede il diniego di rilascio della patente per condanne per reati in materia di stupefacenti, deve essere interpretato in modo costituzionalmente orientato e in coordinamento con il successivo comma 2 dello stesso articolo, il quale stabilisce un termine di tre anni dalla condanna entro il quale il prefetto può disporre la revoca della patente già rilasciata. Tale simmetria logica tra diniego di rilascio e revoca della patente impone di ritenere che, decorso il medesimo termine di tre anni dalla condanna, venga meno anche il presupposto ostativo al rilascio della patente, in assenza di ulteriori elementi che dimostrino il perdurare dell'inidoneità morale del richiedente. Diversamente, l'interpretazione meramente letterale della norma, che precluderebbe in modo definitivo il rilascio della patente a chi sia stato condannato per reati in materia di stupefacenti, risulterebbe irragionevole e sproporzionata rispetto alla finalità di tutela della sicurezza stradale, nonché in contrasto con i principi di uguaglianza e di proporzionalità della sanzione amministrativa accessoria. Pertanto, il diniego di rilascio della patente di guida per condanna penale deve essere valutato caso per caso, tenendo conto del decorso del tempo dalla condanna e dell'evoluzione della situazione personale del richiedente, senza automatismi preclusivi, al fine di realizzare una seria ed efficace uguaglianza di trattamento a parità di presupposti.

Sentenza completa

N. 10492/2015
REG.RIC.

N. 00606/2016REG.PROV.COLL.

N. 10492/2015 REG.RIC.

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

Il Consiglio di Stato

in sede giurisdizionale (Sezione Quarta)

ha pronunciato la presente

SENTENZA

ex artt. 38 e 60 c.p.a., sul ricorso n. 10492/2015 RG, proposto dal Ministero delle infrastrutture e dei trasporti, in persona del Ministro
pro tempore
, la Motorizzazione civile di Brescia - sez. Mantova, in persona del Direttore
pro tempore
e l’U.T.G. – Prefettura di Mantova, in persona del Prefetto
pro tempore
, rappresentati e difesi per legge dall'Avvocatura generale dello Stato, domiciliata in Roma, via dei Portoghesi n. 12,

contro

((omissis)), rappresentato e difeso dall'avv. ((omissis)), con domicilio eletto in Roma, v.le Carso n. 23, presso l’avv. Damizia,

per la riforma

della sentenza breve del TAR L…

Questo contenuto è riservato agli utenti registrati
Sentenze simili
Ricerca rapida tra milioni di sentenze
Trova facilmente ciò che stai cercando in pochi istanti. La nostra vasta banca dati è costantemente aggiornata e ti consente di effettuare ricerche veloci e precise.
Trova il riferimento esatto della sentenza
Addio a filtri di ricerca complicati e interfacce difficili da navigare. Utilizza una singola barra di ricerca per trovare precisamente ciò che ti serve all'interno delle sentenze.
Prova il potente motore semantico
La ricerca semantica tiene conto del significato implicito delle parole, del contesto e delle relazioni tra i concetti per fornire risultati più accurati e pertinenti.

Un nuovo modo di esercitare la professione

Offriamo agli avvocati gli strumenti più efficienti e a costi contenuti.