Cassazione penale Sez. I sentenza n. 7349 del 15 febbraio 2017

ECLI:IT:CASS:2017:7349PEN

Massima

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Il giudice dell'esecuzione può revocare il beneficio della sospensione condizionale della pena, concesso in violazione dell'articolo 164 c.p., comma 4, a meno che le cause ostative non fossero documentalmente note al giudice della cognizione. A tal fine, il giudice dell'esecuzione deve procedere all'acquisizione del fascicolo del giudizio per verificare se si sia consolidata una preclusione sul punto specifico, in ragione del giudicato e per effetto dell'omessa impugnazione. Qualora il beneficio sia stato concesso in violazione di tale norma, il giudice dell'esecuzione è tenuto a revocare la sospensione condizionale della pena, salvo il caso in cui le cause ostative fossero state documentalmente note al giudice della cognizione. Tale verifica è necessaria al fine di accertare se vi sia stata una consolidazione della decisione per effetto del giudicato e dell'omessa impugnazione, circostanza che potrebbe precludere la revoca del beneficio da parte del giudice dell'esecuzione.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. SIOTTO ((omissis)) - Presidente

Dott. NOVIK ((omissis)) - Consigliere

Dott. MAGI Raffaello - Consigliere

Dott. CENTONZE Alessandro - Consigliere

Dott. CAIRO Antonio - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
PROCURATORE GENERALE PRESSO CORTE D'APPELLO DI VENEZIA;
nei confronti di:
(OMISSIS), N. IL (OMISSIS);
avverso l'ordinanza n. 445/2014 CORTE APPELLO di VENEZIA, del 31/10/2014;
sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. ANTONIO CAIRO.
Letta la requisitoria del Pubblico Ministero, in persona del Dott. ((omissis)), Sostituto Procuratore generale della Repubblica presso questa Corte, il quale ha concluso per l'annullamento con r…

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