Cassazione penale Sez. III sentenza n. 9195 del 26 febbraio 2013

ECLI:IT:CASS:2013:9195PEN

Massima

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Il giudice, nel caso di concorso tra la circostanza attenuante speciale della lieve entità del fatto prevista dall'art. 73, comma 5, del D.P.R. n. 309/1990 e la recidiva di cui all'art. 99, comma 4, c.p., deve procedere al giudizio di comparazione di cui all'art. 69 c.p., senza che operi il divieto di prevalenza delle circostanze attenuanti sulle aggravanti, in quanto tale divieto è stato dichiarato costituzionalmente illegittimo dalla Corte Costituzionale. Pertanto, il giudice può riconoscere la prevalenza della circostanza attenuante speciale sulla recidiva, anche se non esclusa, purché tale valutazione sia adeguatamente motivata sulla base di una ponderata valutazione delle circostanze del caso concreto, senza incorrere nel divieto di reformatio in peius.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE TERZA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. LOMBARDI ((omissis)) - Presidente

Dott. AMOROSO Giovanni - Consigliere

Dott. AMORESANO Silvio - rel. Consigliere

Dott. ORILIA Lorenzo - Consigliere

Dott. GAZZARA Santi - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS) nato il (OMISSIS);

avverso la sentenza del 16.12.2011 della Corte di Appello di Torino;

sentita la relazione svolta dal ((omissis));

sentite le conclusioni del P.G., dr. ((omissis)), che ha chiesto dichiararsi inammissibile il ricorso.

RITENUTO IN FATTO

1. Con sentenza del 16.12.2011 la Corte di Appello di Torino confermava la sentenza del GUP del Tribunale di Torino, resa in data 30.11.2010, con la quale (OMISSIS), previo riconoscimento delle ci…

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