Cassazione penale Sez. V sentenza n. 31459 del 23 giugno 2017

ECLI:IT:CASS:2017:31459PEN

Massima

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Il pericolo di reiterazione del reato, ai fini dell'applicazione di una misura cautelare personale, può essere legittimamente desunto dalle modalità concrete della condotta contestata, anche quando essa sia risalente nel tempo, ove persistano atteggiamenti sintomaticamente proclivi al delitto e collegamenti con l'ambiente in cui il fatto illecito è maturato. Lo stato di incensuratezza dell'indagato non è di per sé elemento sufficiente ad escludere le esigenze cautelari, qualora sussistano altri elementi concreti, quali la gravità delle azioni, le conseguenze lesive permanenti, le modalità della condotta e l'indole spiccatamente proclive alla violenza. Il pericolo di reiterazione, ai sensi dell'art. 274 c.p.p., lett. c), attiene alla possibilità di commissione di astratti reati della stessa specie, non alla reiterazione del medesimo fatto-reato oggetto di contestazione. L'inadeguatezza di una misura cautelare meno afflittiva, come gli arresti domiciliari con braccialetto elettronico, può essere motivata sulla base della incapacità dell'indagato di controllare la propria carica di aggressività e i suoi istinti violenti, rimessa alla sua libera autodeterminazione, in contrasto con l'evidenziata spiccata propensione al crimine.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. BRUNO Paolo A. - Presidente

Dott. GORJAN Sergio - Consigliere

Dott. MICHELI Paolo - Consigliere

Dott. SCORDAMAGLIA Irene - Consigliere

Dott. RICCARDI Giusep - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato il (OMISSIS);
avverso l'ordinanza del 30/12/2016 del TRIB. LIBERTA' di BOLOGNA;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
sentita la relazione svolta dal Consigliere Dr. GIUSEPPE RICCARDI;
udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore Generale Dr. DI LEO GIOVANNI, che ha concluso chiedendo il rigetto del ricorso.
RITENUTO IN FATTO
1. (OMISSIS) ricorre per cassazione avverso l'ordinanza emessa il 30/12/2016 con la quale il Tribu…

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