Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 12729 del 27 marzo 2023

ECLI:IT:CASS:2023:12729PEN

Massima

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Il reato di esercizio abusivo della professione di avvocato di cui all'art. 348 c.p. richiede l'accertamento del compimento di atti tipici o comunque caratteristici della professione legale, non essendo sufficiente la mera indebita spendita del titolo di avvocato. Pertanto, la condotta del soggetto che si sia limitato a presentarsi come semplice collaboratore del titolare dello studio legale, senza svolgere in concreto attività riservate agli avvocati, non integra gli estremi del reato di cui all'art. 348 c.p., essendo al più configurabile il diverso reato di usurpazione di titoli di cui all'art. 498 c.p. La mera induzione in errore dei clienti circa la qualifica professionale del soggetto, senza il compimento di atti tipici della professione forense, non è sufficiente a integrare il reato di esercizio abusivo della professione di avvocato, dovendosi accertare l'effettivo svolgimento di attività riservate agli iscritti all'albo professionale. L'ammissibilità di avvalersi di collaboratori esperti da parte del titolare di uno studio legale, anche per compiti di supporto tecnico-giuridico, non esime dal verificare la natura del rapporto con la clientela e l'effettivo compimento di attività di competenza specifica della professione di avvocato, non essendo sufficiente la mera indebita spendita del titolo professionale.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. CAPOZZI Angelo - Presidente

Dott. AMOROSO Riccardo - rel. Consigliere

Dott. PATERNO' R. Benedetto - Consigliere

Dott. TRIPICCIONE Debora - Consigliere

Dott. DI GERONIMO Paolo - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso la sentenza del 11/06/2021 della Corte di appello di Messina visti gli atti, il provvedimento impugnato ed il ricorso;
udita la relazione svolta dal ((omissis));
letta la requisitoria del Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore generale ((omissis)), depositata ai sensi del Decreto Legge n. 28 ottobre 2020, n. 137, articolo 23, comma 8, che ha concluso per l'annullamento senza rinvio della sentenza impugnata perche' il fat…

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