La confisca facoltativa di beni diversi dalla sostanza stupefacente, sequestrati in un procedimento per detenzione ai fini di spaccio, è condizionata all'accertamento di un nesso strumentale e non occasionale tra tali beni e la commissione del reato, di cui il giudice deve dare puntuale motivazione. In assenza di tale motivazione, la confisca di tali beni non può essere disposta. Il giudice, nel procedimento di applicazione della pena su richiesta delle parti, è tenuto a verificare la sussistenza dei presupposti di legge per l'applicazione della confisca obbligatoria e facoltativa, motivando adeguatamente le ragioni per cui ritiene di dover disporre la misura ablativa sui beni diversi dalla sostanza stupefacente. Tale obbligo motivazionale non può essere eluso con la mera affermazione dell'avvenuto controllo degli elementi di cui all'art. 129 c.p.p., essendo necessaria una specifica e puntuale motivazione in ordine alla sussistenza del nesso strumentale tra i beni e il reato commesso. La sentenza che dispone la confisca di beni diversi dalla sostanza stupefacente, senza fornire adeguata motivazione in ordine alla sussistenza del predetto nesso strumentale, è pertanto illegittima e deve essere annullata limitatamente a tale statuizione, con rinvio al giudice di merito per un nuovo esame.