Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 10755 del 16 marzo 2011

ECLI:IT:CASS:2011:10755PEN

Massima

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Il giudice, nel determinare la pena in caso di concorso di circostanze attenuanti e aggravanti, deve procedere a un previo giudizio di comparazione tra le stesse, al fine di individuare quelle che sopravvivono al bilanciamento e che, pertanto, incidono sulla quantificazione della sanzione. Nell'ipotesi in cui le circostanze attenuanti non possano essere ritenute prevalenti o equivalenti rispetto ad una aggravante di particolare gravità, come quella prevista dall'art. 7 del d.l. n. 152 del 1991, il giudice deve porre a raffronto le sole attenuanti con le aggravanti diverse da quella di cui al citato art. 7, formulando un giudizio di equivalenza, per poi calcolare la pena finale tenendo conto dell'aumento dipendente dalla residua aggravante ex art. 7. Tale procedimento, volto a garantire il rispetto del principio di legalità e di proporzionalità della pena, non consente al giudice di ritenere prevalenti o equivalenti le attenuanti rispetto all'aggravante di cui all'art. 7, la quale, per espressa previsione normativa, non può essere bilanciata. Inoltre, la determinazione della pena, effettuata in applicazione dei criteri di cui all'art. 133 c.p., rientra nella discrezionalità del giudice di merito, insindacabile in sede di legittimità, salvo che non risulti manifestamente illogica o abnorme. Infine, la correzione di errori materiali nel dispositivo della sentenza è ammissibile solo se non comporta una modificazione essenziale dell'atto, in quanto altrimenti deve essere impugnata.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. DI VIRGINIO Adolfo - Presidente

Dott. GARRIBBA Tito - Consigliere

Dott. GRAMENDOLA ((omissis)) - Consigliere

Dott. CORTESE Arturo - Consigliere

Dott. IPPOLITO Francesco - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

BI. Ra. , nato il (OMESSO);

GA. Ni. , nato il (OMESSO);

avverso la sentenza n. 7000 emessa il 10 novembre 2009 dalla Corte d'appello di Napoli;

Udita la relazione svolta dal cons. Dott. ((omissis));

Udito il P.M., in persona del Sost. Procuratore Generale Dott. ((omissis)), che ha concluso per il rigetto del ricorso di Bi. e per l'annullamento con rinvio limitatamente alla pena nei conf…

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