Tribunale Amministrativo Regionale Puglia - Lecce sentenza n. 1516 del 2018

ECLI:IT:TARLE:2018:1516SENT

Massima

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La presentazione di una domanda di permesso di costruire in sanatoria, ai sensi dell'art. 36 del D.P.R. 6 Giugno 2001 n° 380, in epoca successiva all'adozione di un'ordinanza di demolizione di opere edilizie abusive, ha l'effetto automatico di rendere inefficace l'ordinanza stessa, determinando la sopravvenuta carenza di interesse all'impugnazione del provvedimento sanzionatorio. Ciò in quanto il riesame dell'abusività delle opere, provocato dalla domanda di sanatoria, comporta la necessaria formazione di un nuovo provvedimento, esplicito o implicito, che vale a superare l'atto oggetto dell'impugnativa, in quanto l'amministrazione dovrà o emettere un nuovo ordine di demolizione, o comunque assegnare al privato un nuovo termine per l'adempimento spontaneo. La presentazione della domanda di sanatoria, pertanto, rende improcedibile il ricorso avverso l'ordinanza di demolizione per sopravvenuta carenza di interesse, in quanto il provvedimento impugnato viene superato dal nuovo procedimento attivato dal privato.

Sentenza completa

Pubblicato il 18/10/2018

N. 01516/2018 REG.PROV.COLL.

N. 01012/2010 REG.RIC.

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

Il Tribunale Amministrativo Regionale per la Puglia

Lecce - Sezione Terza

ha pronunciato la presente

SENTENZA

sul ricorso numero di registro generale 1012 del 2010, proposto da
((omissis)), rappresentato e difeso dall'avvocato ((omissis)), domiciliato presso la Segreteria T.A.R. in Lecce, via F. Rubichi 23;

contro

Comune di Salve, in persona del Sindaco pro tempore, non costituito in giudizio;

per l'annullamento

delle ordinanze n° 21 del 14 Aprile 2010 e n° 28 del 29 Aprile 2010, notificate rispettivamente in data 20 Aprile 2010 e 6 Maggio 2010, con le quali il Dirigente dell’ U.T.C. del Comune di Salve, ai sensi dell’art. 31 D.P.R. 6 Giugno 2001 n° 380, ha ingiunto al ricorrente la demolizione, nel termine di novanta gior…

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