Cassazione penale Sez. V sentenza n. 14693 del 28 marzo 2013

ECLI:IT:CASS:2013:14693PEN

Massima

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Il giudice di legittimità, nel valutare il ricorso avverso la sentenza di condanna, è tenuto a verificare la sussistenza di specifici motivi di impugnazione, enunciati in modo chiaro e puntuale, che denuncino vizi della motivazione per insufficienza o illogicità. Non è consentita una mera rilettura degli elementi di fatto posti a fondamento della decisione impugnata, né l'adozione di nuovi e diversi parametri di ricostruzione e valutazione dei fatti, essendo precluso al giudice di legittimità un riesame del merito della vicenda processuale. L'inammissibilità del ricorso, per genericità dei motivi o per mera riproposizione di questioni di fatto, comporta la condanna del ricorrente al pagamento delle spese processuali e di una sanzione pecuniaria a favore della cassa delle ammende, in considerazione della sua colpevole determinazione delle ragioni di inammissibilità.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. GRASSI Aldo - Presidente

Dott. VESSICHELLI Maria - Consigliere

Dott. LAPALORCIA Grazia - Consigliere

Dott. GUARDIANO Alfredo - rel. Consigliere

Dott. DE MARZO Giuseppe - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS), nato a (OMISSIS);

avverso la sentenza pronunciata in data 5.10.2011 dalla corte di appello di Palermo;

visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;

udita la relazione svolta dal consigliere dott. ((omissis));

udito il pubblico ministero nella persona del sostituto procuratore generale dott.ssa FODARONI ((omissis)), che ha concluso per l'inammissibilita' del ricorso.

RITENUTO IN FATTO

Con sentenza pronunciata il 5.1…

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