Cassazione penale Sez. II sentenza n. 17711 del 6 maggio 2011

ECLI:IT:CASS:2011:17711PEN

Massima

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Il possesso di un documento di identità falsificato e proveniente da furto, anche se non ne è stato rinvenuto l'originale, integra il reato di ricettazione, in quanto la certezza processuale del possesso e della provenienza furtiva del documento è sufficiente a configurare il reato, senza che sia necessario procedere ad ulteriori accertamenti sull'originale del documento. La motivazione della sentenza che riconosce la sussistenza del reato di ricettazione sulla base delle dichiarazioni testimoniali e della fotocopia del documento esibito dall'imputato è congrua e logicamente coerente, non essendo necessario il rinvenimento dell'originale del documento per la configurazione del reato, essendo sufficiente la certezza processuale del possesso e della provenienza furtiva del documento falsificato.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. PAGANO Filiber - Presidente

Dott. CASUCCI Giulian - Consigliere

Dott. GALLO Domenic - Consigliere

Dott. BRONZINI Giusepp - Consigliere

Dott. DIOTALLEVI Giovann - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

Di. Di. Le. nato a (OMESSO);

avverso la sentenza della Corte di appello di Salerno il 26.3.2010;

Sentita la relazione della causa fatta, in pubblica udienza, dal consigliere Dr. ((omissis)).

Udita la requisitoria del sostituto procuratore generale, Dr. ((omissis)), il quale ha concluso chiedendo l'annullamento senza rinvio in ordine ai reati sub b), c) e d) in quanto estinti per intervenuta prescrizione e la dichiarazione di inamm…

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