Cassazione penale Sez. V sentenza n. 6495 del 17 febbraio 2012

ECLI:IT:CASS:2012:6495PEN

Massima

Il delitto di diffamazione a mezzo stampa sussiste solo quando la persona offesa sia riconoscibile in base a elementi oggettivi della fattispecie, senza che sia necessaria l'individuazione nominativa, ma deve essere identificabile dalla generalità dei lettori, non essendo sufficiente la riconoscibilità da parte di una cerchia ristretta di persone dotate di particolari conoscenze. Inoltre, il giornalista che riferisce notizie di cui ha verificato la fonte, anche se queste si rivelano inesatte, non può essere ritenuto responsabile per negligenza, purché abbia agito con la diligenza richiesta nell'esercizio del diritto di cronaca. Infine, l'estinzione del reato per remissione di querela comporta l'annullamento senza rinvio della sentenza impugnata e la condanna dei querelati al pagamento delle spese processuali.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. AMATO Alfonso - Presidente

Dott. OLDI Paolo - Consigliere

Dott. FUMO Maurizi - rel. Consigliere

Dott. BRUNO Paolo A. - Consigliere

Dott. VESSICHELLI Maria - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

1) (OMISSIS) N. IL (OMISSIS);

2) (OMISSIS) N. IL (OMISSIS);

avverso la sentenza n. 3787/2007 CORTE APPELLO di BOLOGNA, del 04/11/2010;

visti gli atti, la sentenza e il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA del 03/11/2011 la relazione fatta dal Consigliere Dott. MAURIZIO FUMO;

udito il PG in persona del sost. proc. gen. dott. F.M. Jacoviello che ha concluso per l'annullamento senza rinvio a seguito…

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