Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 12144 del 19 marzo 2009

ECLI:IT:CASS:2009:12144PEN

Massima

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Il ricorso per cassazione è inammissibile per carenza di specificità dei motivi, ai sensi dell'art. 581 c.p.p., comma 1, lett. c) e art. 591 c.p.p., comma 1, qualora il ricorrente deduca genericamente vizio di motivazione della sentenza impugnata senza individuare alcuna parte della motivazione mancante, contraddittoria o illogica. In tali casi, la Corte di Cassazione dichiara l'inammissibilità del ricorso, condannando il ricorrente al pagamento delle spese processuali e al versamento di una sanzione pecuniaria in favore della cassa delle ammende, in relazione alla natura delle questioni dedotte. Il principio di diritto affermato mira a garantire il rispetto del requisito di specificità dei motivi di ricorso, quale condizione di ammissibilità dell'impugnazione, al fine di consentire un effettivo controllo di legittimità sulla decisione impugnata da parte del giudice di legittimità. Tale principio si fonda sull'esigenza di assicurare l'ordinato e razionale svolgimento del processo, evitando ricorsi meramente pretestuosi o privi di adeguata motivazione, che determinerebbero un aggravio del carico di lavoro della Corte Suprema e un rallentamento dell'attività giurisdizionale. La declaratoria di inammissibilità del ricorso, accompagnata dalla condanna alle spese e all'irrogazione di una sanzione pecuniaria, costituisce pertanto uno strumento volto a disincentivare l'utilizzo improprio dello strumento del ricorso per cassazione e a garantire il rispetto dei principi di ragionevole durata e di economia processuale.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. DE ROBERTO Giovanni - Presidente

Dott. IPPOLITO Francesc - rel. Consigliere

Dott. CONTI Giovanni - Consigliere

Dott. CITTERIO Carlo - Consigliere

Dott. MATERA Lina - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

TR. To. , n. a (OMESSO);

avverso la sentenza della Corte d'appello di Milano, emessa in data 3.2.2006;

letto il ricorso e il provvedimento impugnato;

udita in pubblica udienza la relazione del Cons. Dott. F. Ippolito;

udita la requisitoria del Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore Generale Dott. D'Angelo G., che ha concluso per l'inammissibilita' del ricorso.

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