Cassazione penale Sez. I sentenza n. 22404 del 8 giugno 2021

ECLI:IT:CASS:2021:22404PEN

Massima

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Il principio di diritto fondamentale che emerge dalla sentenza può essere così sintetizzato: La continuazione tra più reati, che comporta un trattamento sanzionatorio più favorevole per il reo, presuppone la prova di una anticipata e unitaria ideazione di tali violazioni, almeno a grandi linee, desumibile da indici esterni significativi, a prescindere dalla mera omogeneità del tipo di reato commesso. Lo stato di tossicodipendenza del condannato, pur potendo costituire un indice rivelatore della continuazione, non è di per sé sufficiente a integrare tale vincolo, dovendo essere valutato unitamente agli altri elementi sintomatici, quali il collegamento temporale e oggettivo tra le condotte. Il giudice dell'esecuzione, pertanto, nel rigettare l'istanza di applicazione della continuazione, deve motivare adeguatamente l'assenza di tali requisiti, senza che il mero accertamento dello stato di tossicodipendenza possa comportare automaticamente l'applicazione del più favorevole regime sanzionatorio.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. IASILLO Adriano - Presidente

Dott. FIORDALISI Domenic - rel. Consigliere

Dott. CASA Filippo - Consigliere

Dott. LIUNI Teresa - Consigliere

Dott. CAPPUCCIO Daniele - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso l'ordinanza del 14/07/2020 del GIP TRIBUNALE di LECCE;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dott. DOMENICO FIORDALISI;
lette le conclusioni del PG;
Il Procuratore generale, Dott. ((omissis)), chiede dichiararsi l'inammissibilita' del ricorso.
RITENUTO IN FATTO
1. (OMISSIS) ricorre avverso l'ordinanza del G.i.p. del Tribunale di Lecce del 14 luglio 2020 che, quale giudice dell'esecuzione, ha rigettato la richiesta di applicazio…

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