Il provvedimento di diniego di condono edilizio per opere realizzate entro i 150 metri dalla linea di battigia marina, in area sottoposta a vincolo di inedificabilità, è legittimo in quanto le opere non sono suscettibili di condono ai sensi dell'art. 33 della L. 47/1985. L'Amministrazione, nell'esercizio del proprio potere discrezionale, ha correttamente valutato la sussistenza dei presupposti per il diniego del condono, in considerazione della natura vincolata dell'area interessata dalle opere abusive. Il principio di tutela del paesaggio e dell'ambiente costiero, sancito dalla normativa vigente, impone il ripristino dello stato dei luoghi mediante la demolizione delle opere abusivamente realizzate, non essendo le stesse sanabili attraverso il procedimento di condono edilizio. L'Amministrazione, nell'esercizio dei propri poteri di autotutela, può in ogni momento riesaminare i propri provvedimenti e, ove ne ricorrano i presupposti, procedere al loro ritiro, determinando così la cessazione della materia del contendere nel giudizio promosso avverso il provvedimento originario. In tale ipotesi, le spese del giudizio, pur essendo di regola poste a carico della parte soccombente, possono essere contenute nella misura liquidata in dispositivo, tenuto conto della minor attività difensiva richiesta al legale della parte ricorrente a seguito dell'intervento in autotutela dell'Amministrazione.