Consiglio di Stato sentenza n. 2702 del 2024

ECLI:IT:CDS:2024:2702SENT

Massima

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La concessione amministrativa è un rapporto contrattuale di durata tra la pubblica amministrazione e un soggetto privato, in cui il concessionario assume l'obbligo di gestire un bene o un servizio pubblico per conto dell'amministrazione concedente, a fronte di un corrispettivo. Il concedente può legittimamente risolvere la concessione in caso di gravi inadempimenti del concessionario, quali la cessione a terzi della gestione del bene in violazione del divieto convenzionale, accertata sulla base di un'istruttoria che consenta al concessionario di esercitare il contraddittorio. La risoluzione della concessione, prevista da una clausola risolutiva espressa, non richiede un autonomo procedimento di revoca, essendo sufficiente la contestazione degli inadempimenti e la concessione del contraddittorio, anche attraverso richieste di chiarimenti e documenti. Il concedente può legittimamente risolvere la concessione in caso di accertata violazione del divieto di cessione a terzi della gestione del bene, anche qualora il concessionario abbia tentato di giustificare il coinvolgimento di soggetti terzi come meri utilizzatori o per ragioni di mera comodità organizzativa, in quanto ciò non esclude la configurazione di una subconcessione vietata. La risoluzione della concessione per gravi inadempimenti del concessionario non richiede la valutazione dell'elemento soggettivo della sua condotta, essendo sufficiente l'accertamento della gravità oggettiva dell'inadempimento in relazione all'interesse pubblico perseguito.

Sentenza completa

Pubblicato il 20/03/2024

N. 02702/2024REG.PROV.COLL.

N. 02002/2021 REG.RIC.

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

Il Consiglio di Stato

in sede giurisdizionale (Sezione Quinta)

ha pronunciato la presente

SENTENZA

sul ricorso numero di registro generale 2002 del 2021, proposto da
-OMISSIS-a r.l., in persona del legale rappresentante
pro tempore
, rappresentata e difesa dall'avvocato Andrea Mandolesi, con domicilio digitale come da PEC da Registri di Giustizia;

contro

Comune di Rimini, in persona del legale rappresentante
pro tempore
, rappresentato e difeso dall'avvocato Francesco Bragagni, con domicilio digitale come da PEC da Registri di Giustizia e domicilio fisico eletto presso il suo studio in Bologna, Strada Maggiore 31;

per la riforma

della sentenza del Tribunale Amministrativo Regionale per l'Emilia Romagna (Se…

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