Il rapporto di concessione per la riscossione dei tributi locali, affidato a un concessionario ai sensi dell'art. 3, comma 24, del D.L. n. 203 del 2005, conv. in L. n. 248 del 2005, si protrae oltre il termine del regime transitorio fissato al 30 giugno 2017 dalla normativa sopravvenuta, in virtù del combinato disposto degli artt. 1, comma 815, della L. n. 160 del 2019 e 1, commi 684 e 686, della L. n. 190 del 2014, che equiparano i concessionari agli agenti della riscossione, legittimandoli a proseguire l'attività di riscossione delle somme non pagate fino alla presentazione delle comunicazioni di inesigibilità di cui al comma 684 o comunque entro il 31 dicembre 2026. Pertanto, il Comune non può legittimamente richiedere la restituzione dei carichi tributari ancora in capo al concessionario, in quanto questi conserva la legittimazione a proseguire le attività di riscossione oltre il termine del 30 giugno 2017, in forza della disciplina transitoria dettata dalle citate disposizioni normative, come interpretate dalla Corte Costituzionale con la sentenza n. 66 del 2022.