Cassazione penale Sez. V sentenza n. 35364 del 23 agosto 2016

ECLI:IT:CASS:2016:35364PEN

Massima

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Il principio di diritto fondamentale che emerge dalla sentenza è il seguente: La condotta di minaccia, consistente nell'espressione di frasi minatorie rivolte in modo inequivocabile a una persona determinata, integra gli estremi del reato di minaccia, a prescindere dal fatto che il destinatario non sia stato esplicitamente identificato. Infatti, ai fini della configurabilità del reato di minaccia, è sufficiente che le espressioni minacciose siano state pronunciate in modo da risultare chiaramente riferite a una o più persone determinate, anche se non esplicitamente nominate, in quanto il reato di minaccia si perfeziona con la semplice comunicazione della volontà di arrecare un male ingiusto, a prescindere dalla concreta possibilità di realizzare la minaccia. Pertanto, il giudice non può ritenere insussistente il reato di minaccia per il solo fatto che il destinatario della minaccia non sia stato esplicitamente identificato, quando dalle risultanze istruttorie emerga in modo inequivocabile a chi fossero rivolte le espressioni minacciose. Il principio di diritto enunciato è applicabile a tutti i casi analoghi in cui siano contestate condotte di minaccia, a prescindere dalle specifiche circostanze del fatto concreto.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. SAVANI Pietro - Presidente

Dott. DE BERARDINIS Silvana - Consigliere

Dott. SETTEMBRE Antonio - Consigliere

Dott. CAPUTO Angelo - Consigliere

Dott. FIDANZIA Andre - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
Sul ricorso proposto da:
PROCURATORE DELLA REPUBBLICA PRESSO IL TRIBUNALE DI PATTI;
nei confronti di:
(OMISSIS) nato il (OMISSIS);
(OMISSIS) nato il (OMISSIS);
avverso la sentenza del 27 luglio 2015 del GIUDICE DI PACE di TORTORICI;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udito in PUBBLICA UDIENZA del 14 giugno 2016, la relazione svolta dal Consigliere Dott. FIDANZIA ANDREA;
Il Procuratore Generale della Corte di Cassazione, Dott. DI LEO Giovanni, ha concluso per la declaratoria di inammissib…

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