Cassazione penale Sez. I sentenza n. 25818 del 18 giugno 2015

ECLI:IT:CASS:2015:25818PEN

Massima

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La concessione dell'attenuante della lieve entità prevista dalla Legge n. 110 del 1975, art. 4, comma 3, per il porto di armi improprie, come i coltelli a serramanico, non dipende esclusivamente dalle caratteristiche oggettive dell'arma, ma deve tenere conto di tutte le circostanze di tempo, di luogo e di persona che accompagnano e caratterizzano il fatto. Il giudice di merito, nel valutare la sussistenza di tale attenuante, non può limitarsi a considerazioni meramente oggettive sulla quantità o qualità dell'arma, ma deve esaminare complessivamente le modalità concrete della condotta, al fine di accertare se il fatto possa essere ritenuto di lieve entità. Inoltre, il reato contravvenzionale di porto abusivo di armi improprie, previsto dalla Legge n. 110 del 1975, art. 4, si estingue per prescrizione, decorsi cinque anni dalla data di commissione del fatto.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. SIOTTO ((omissis)) - Presidente

Dott. DI TOMASSI M. Stefania - Consigliere

Dott. TARDIO Angela - Consigliere

Dott. CASSANO Margherita - Consigliere

Dott. CENTONZE Alessandr - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

1) (OMISSIS), nato il (OMISSIS);

Avverso la sentenza n. 9050/2012 emessa il 29/04/2014 dalla Corte di appello di Bologna;

Udita la relazione svolta in pubblica udienza dal Consigliere Dott. CENTONZE Alessandro;

Udito il Procuratore generale, in persona del Dott. DELEHAYE Enrico, che ha concluso per l'inammissibilita' del ricorso.

RILEVATO IN FATTO

1. Con sentenza emessa il 10/01/2011, il Tribunale di Piacenza, in composizione monocratic…

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