Cassazione penale Sez. V sentenza n. 55934 del 12 dicembre 2018

ECLI:IT:CASS:2018:55934PEN

Massima

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Il giudice di legittimità può sindacare la motivazione della decisione di revoca di una misura di prevenzione personale solo nei casi di motivazione inesistente o meramente apparente, essendo esclusa la possibilità di denunciare vizi di illogicità manifesta. Pertanto, la valutazione della persistenza o meno dei presupposti per l'applicazione della misura di prevenzione, anche in relazione all'eventuale sopravvenuta assoluzione nel procedimento penale, rientra nell'ambito del giudizio di merito, non sindacabile in sede di legittimità se adeguatamente motivato. Il giudice di appello, nel procedimento di prevenzione, è tenuto a provvedere con decreto motivato, e la mancanza assoluta di motivazione, ovvero la presenza di una motivazione meramente apparente, costituiscono vizi deducibili in sede di legittimità come violazione di legge, ai sensi della normativa di settore. Tuttavia, la deduzione di un vizio di motivazione collegato all'asserita illogicità delle argomentazioni utilizzate dal giudice per giustificare la revoca o il mantenimento della misura di prevenzione, anche in relazione all'esito del procedimento penale, non è ammissibile in sede di legittimità, rientrando nell'ambito del sindacato di merito precluso in tale sede.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. VESSICHELLI Maria - Presidente

Dott. MICCOLI Grazia - Consigliere

Dott. MOROSINI Elisabetta M - Consigliere

Dott. RICCARDI Giusepp - rel. Consigliere

Dott. AMATORE Roberto - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso il decreto del 26/01/2018 della CORTE APPELLO di REGGIO CALABRIA;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dott. AMATORE ROBERTO;
lette le conclusioni del PG Dott. DI LEO G., per la inammissibilita';
Lette le conclusioni scritte della Procura Generale presso la Corte di Cassazione che, nella persona del Sostituto Procuratore Dott. DI LEO, ha richiesto la declaratoria di inammissibilita' dei ricorso.
RITENUTO IN FATTO
1. Con il decreto …

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