Tribunale Amministrativo Regionale Emilia Romagna - Bologna sentenza n. 699 del 2013

ECLI:IT:TARBO:2013:699SENT

Massima

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Il diritto di proprietà su un bene immobile illegittimamente occupato per pubblica utilità non si estingue per effetto della realizzazione dell'opera pubblica sul fondo, in quanto la mera trasformazione materiale del bene non determina il trasferimento della proprietà, che può essere conseguito solo attraverso il formale atto di acquisizione da parte dell'amministrazione. Pertanto, il proprietario del terreno illegittimamente occupato, ottenuta la declaratoria di illegittimità dell'occupazione e l'annullamento dei relativi provvedimenti, può legittimamente domandare in giudizio sia il risarcimento del danno per il mancato godimento del bene, sia la restituzione del terreno, previa la sua riduzione in pristino. L'azione restitutoria, essendo posta a riparazione di un illecito permanente, è imprescrittibile e può essere proposta senza limiti di tempo, salvi gli effetti della usucapione. Tuttavia, l'amministrazione può procedere all'acquisizione del bene mediante l'esercizio del potere previsto dall'art. 42-bis del d.P.R. n. 327 del 2001, anche per i fatti anteriori all'entrata in vigore di tale disposizione, con la sola esclusione dei casi in cui la vicenda traslativa della proprietà fosse già stata regolata da atti amministrativi definitivi o da decisioni giurisdizionali passate in giudicato. Ai fini della quantificazione del risarcimento del danno per il mancato godimento del bene, si deve fare riferimento al valore venale del terreno, tenendo conto della sua qualificazione urbanistica, e applicando gli interessi legali per ciascun anno di occupazione, detratte le somme già percepite a titolo di indennità di espropriazione ed occupazione.

Sentenza completa

N. 00086/2010
REG.RIC.

N. 00699/2013 REG.PROV.COLL.

N. 00086/2010 REG.RIC.

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

Il Tribunale Amministrativo Regionale per la ((omissis))

(Sezione Prima)

ha pronunciato la presente

SENTENZA NON DEFINITIVA

sul ricorso n. 86 del 2010 proposto da ((omissis)), ((omissis)) (a mezzo del procuratore generale avv. ((omissis))), ((omissis)) ved. Ceschina e Nagae Yoko ved. Ceschina, rappresentati e difesi dall’avv. ((omissis)) e dall’avv. ((omissis)), e presso gli stessi elettivamente domiciliati in Bologna, piazza Galileo n. 5;

contro

il Ministero dello Sviluppo Economico, in persona del Ministro p.t., rappresentato e difeso dall’Avvocatura distrettuale dello Stato di Bologna, domiciliataria
ex lege
;
Poste Italiane S.p.A., in persona del Presidente del Consiglio di Amministrazione p.t., rappresentata e difesa dall’avv. ((omissis)) …

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