Tribunale Amministrativo Regionale Lazio - Roma sentenza breve n. 14332 del 2022

ECLI:IT:TARLAZ:2022:14332SENB

Massima

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Il diniego del visto di ingresso per lavoro subordinato è legittimo qualora il richiedente non possieda i requisiti previsti dalla normativa, in particolare la conoscenza della lingua italiana, essenziale per lo svolgimento dell'attività lavorativa, nonché l'effettiva disponibilità di un'offerta di lavoro e i contatti diretti con il datore di lavoro. L'Amministrazione è tenuta a verificare tali requisiti nell'ambito dell'istruttoria, senza che la presenza di familiari o garanzie economiche del datore di lavoro possano superare il difetto dei presupposti normativamente richiesti per l'ottenimento del visto. Il provvedimento di diniego, adeguatamente motivato sulla base degli esiti dell'istruttoria, non può essere annullato per difetto d'istruttoria, essendo l'Amministrazione obbligata a respingere la domanda in assenza dei requisiti previsti dalla legge.

Sentenza completa

Pubblicato il 02/11/2022

N. 14332/2022 REG.PROV.COLL.

N. 13444/2021 REG.RIC.

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

Il Tribunale Amministrativo Regionale per il Lazio

(Sezione Quarta)

ha pronunciato la presente

SENTENZA

ex art. 60 cod. proc. amm.;
sul ricorso numero di registro generale 13444 del 2021, proposto da
Danish Rafiq, rappresentato e difeso dall'avvocato Luigi Vocella, con domicilio digitale come da PEC da Registri di Giustizia;

contro

Ministero degli Affari esteri e della Cooperazione internazionale, rappresentato e difeso dall'Avvocatura Generale dello Stato, domiciliato in Roma, via dei Portoghesi, 12;

per l'annullamento

del provvedimento con cui si è disposto il diniego di visto di ingresso per lavoro subordinato, emesso in data 22.9.2021 dall'Ambasciata d'Italia in Islamabad in Pakistan.

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