La giurisdizione del giudice amministrativo in materia di pubblici servizi è limitata ai soli casi in cui la pubblica amministrazione agisce esercitando il proprio potere autoritativo, mentre non si estende alle controversie aventi ad oggetto il pagamento di corrispettivi, canoni o indennità, le quali rientrano nella giurisdizione dell'autorità giudiziaria ordinaria. Ciò in quanto, a seguito della sentenza della Corte Costituzionale n. 204/2004, l'art. 33, comma 1, del d.lgs. n. 80/1998, che attribuiva alla giurisdizione esclusiva del giudice amministrativo "tutte le controversie in materia di pubblici servizi", è stato dichiarato costituzionalmente illegittimo nella parte in cui non limitava tale giurisdizione alle sole controversie relative a concessioni di pubblici servizi, provvedimenti amministrativi o affidamento del servizio, escludendo quelle concernenti indennità, canoni ed altri corrispettivi. Ne consegue che, quando la pubblica amministrazione agisce non in veste di autorità ma come controparte contrattuale per il pagamento di corrispettivi relativi all'erogazione di un pubblico servizio, la relativa controversia rientra nella giurisdizione del giudice ordinario e non in quella del giudice amministrativo.