Il provvedimento amministrativo di diniego di rilascio di una licenza può essere legittimamente revocato dalla pubblica amministrazione a seguito di un supplemento istruttorio, anche in esecuzione di un provvedimento cautelare del giudice amministrativo, senza che ciò comporti la cessazione della materia del contendere, qualora il provvedimento di revoca non sia pienamente satisfattivo della pretesa originariamente fatta valere in giudizio dal ricorrente. In tal caso, il ricorso deve essere dichiarato improcedibile per sopravvenuto difetto di interesse, salvo che il ricorrente abbia prospettato un residuo interesse a fini risarcitori ai sensi dell'art. 34, comma 3, c.p.a. La pubblica amministrazione, nell'esercizio dei propri poteri discrezionali, può legittimamente riesaminare e revocare un precedente provvedimento di diniego, anche in esecuzione di un provvedimento cautelare del giudice amministrativo, qualora tale riesame sia fondato su nuovi elementi istruttori acquisiti successivamente all'adozione del provvedimento impugnato. Tuttavia, la mera revoca del provvedimento impugnato non determina automaticamente la cessazione della materia del contendere, qualora il nuovo provvedimento non sia pienamente satisfattivo della pretesa originariamente fatta valere in giudizio dal ricorrente. In tal caso, il ricorso deve essere dichiarato improcedibile per sopravvenuto difetto di interesse, salvo che il ricorrente abbia prospettato un residuo interesse a fini risarcitori ai sensi dell'art. 34, comma 3, c.p.a.