La decadenza dall'assegnazione di un alloggio di edilizia residenziale pubblica non presuppone necessariamente un abbandono formale e definitivo dell'immobile, essendo sufficiente che il comportamento dell'assegnatario dimostri un disinteresse o un non prevalente interesse all'abitazione continuativa, anche qualora la mancata stabile occupazione sia motivata da ragioni di vita e di lavoro e non sia sorretta da animus dereliquendi. Ciò in quanto la ratio della normativa in materia è l'interesse pubblico a che gli alloggi popolari siano assegnati e utilizzati in modo continuativo, non già in modo sporadico, occasionale o stagionale. Pertanto, la decadenza può essere legittimamente disposta anche qualora l'assenza dall'alloggio non sia dovuta a un formale e definitivo abbandono, ma a un uso intermittente e discontinuo dello stesso, purché tale comportamento sia accertato in modo adeguato dall'amministrazione attraverso idonei riscontri. Spetta al dirigente competente, e non al sindaco, adottare il provvedimento di decadenza dall'assegnazione dell'alloggio popolare, in applicazione dell'art. 107 del D.Lgs. n. 267/2000.