Il diritto di impugnazione della parte civile, esercitato mediante l'appello ai sensi degli articoli 576 e 577 del codice di procedura penale, esaurisce le facoltà di gravame a sua disposizione, precludendo l'ulteriore ricorso per cassazione. Il principio di diritto che emerge dalla sentenza è che la parte civile, una volta esperita l'impugnazione di appello avverso la sentenza di assoluzione, non può successivamente proporre ricorso per cassazione, in quanto il diritto di impugnazione si considera consumato con l'esercizio della precedente facoltà di gravame. Tale principio si fonda sulla necessità di assicurare la ragionevole durata del processo e la certezza dei rapporti giuridici, evitando la reiterazione di mezzi di impugnazione che potrebbero determinare un eccessivo protrarsi del giudizio. La massima giuridica che ne deriva è pertanto che la parte civile, una volta esercitato il diritto di appello avverso la sentenza di assoluzione, non può proporre ulteriore ricorso per cassazione, in quanto il diritto di impugnazione si considera consumato con l'esperimento del precedente gravame.