Il provvedimento amministrativo illegittimo può essere annullato d'ufficio dall'organo che lo ha emanato, o da altro organo previsto dalla legge, entro un termine ragionevole non superiore a diciotto mesi, sussistendone le ragioni di interesse pubblico e tenendo conto degli interessi dei destinatari e dei controinteressati. L'Amministrazione, nell'esercitare il potere di autotutela, deve motivare adeguatamente in merito all'interesse pubblico sotteso all'annullamento e al bilanciamento con gli interessi privati, non potendo limitarsi a richiamare genericamente la pregressa illegittimità del provvedimento. Inoltre, nell'ambito del procedimento di sanatoria edilizia ai sensi dell'art. 37, comma 4, del D.P.R. n. 380/2001, l'Amministrazione deve accertare in modo puntuale la conformità dell'intervento alla disciplina urbanistica ed edilizia vigente, sia al momento della realizzazione delle opere sia al momento della presentazione della domanda di sanatoria, indipendentemente da eventuali interventi di parziale demolizione. Il mancato rispetto di tali presupposti e modalità procedimentali comporta l'illegittimità del provvedimento di annullamento della SCIA in sanatoria.