Tribunale Amministrativo Regionale Campania - Napoli sentenza n. 4340 del 2013

ECLI:IT:TARNA:2013:4340SENT

Massima

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Il Comune, nell'esercizio della vigilanza sull'attività urbanistico-edilizia nel territorio comunale, ha il potere-dovere di reprimere gli abusi edilizi, ordinando la demolizione delle opere realizzate in assenza di permesso di costruire, senza che sia necessario previamente verificare la sanabilità dell'intervento abusivo. L'ordine di demolizione di opere edilizie abusive si configura come atto dovuto per il quale non sussiste un obbligo di motivazione oltre la mera descrizione dell'abuso commesso e la sua identificazione oggettiva, non rilevando né il grado di urbanizzazione della zona né l'eventuale presenza di altre costruzioni abusive, atteso che la repressione degli illeciti edilizi costituisce un preciso obbligo dell'Amministrazione, che non gode di alcuna discrezionalità al riguardo. L'omessa comunicazione dell'avvio del procedimento sanzionatorio non determina l'annullabilità del provvedimento, qualora sia palese che il suo contenuto dispositivo non avrebbe potuto essere diverso da quello adottato. Inoltre, la mancata individuazione nell'ordine di demolizione dell'area di sedime da acquisire al patrimonio comunale in caso di inottemperanza è irrilevante, in quanto tale dato deve essere contenuto nel successivo atto di acquisizione.

Sentenza completa

N. 06841/2009
REG.RIC.

N. 04340/2013 REG.PROV.COLL.

N. 06841/2009 REG.RIC.

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

Il Tribunale Amministrativo Regionale della Campania

(Sezione Quarta)

ha pronunciato la presente

SENTENZA

sul ricorso numero di registro generale 6841 del 2009, proposto da:
CIOTOLA MARIA ROSARIA, rappresentata e difesa dagli Avvocati Maria Carolina Amatucci e Oronzo Caputo presso cui è elettivamento domiciliata in Napoli, Calata S. Marco n. 4, come da procura a margine del ricorso;

contro

Comune di Napoli in persona del Sindaco pro tempore, autorizzato a stare in giudizio come da deliberazione della Giunta Municipale n. 1964 del 4 dicembre 2009, rappresentato e difeso dagli Avvocati Giuseppe Tarallo, Barbara Accattatis Chalons d’Oranges, Antonio Andreottola, Eleonora Carpentieri, Bruno Crimaldi, Annalisa Cuomo, Anna Ivana Furnari, Giacomo Pizza, Anna…

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