Cassazione penale Sez. I sentenza n. 14370 del 26 marzo 2013

ECLI:IT:CASS:2013:14370PEN

Massima

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Il principio di diritto fondamentale che emerge dalla sentenza è il seguente: La misura cautelare della custodia in carcere può essere mantenuta anche in assenza di elementi specifici e concreti idonei a superare la presunzione relativa di adeguatezza della stessa, qualora permangano esigenze cautelari fondate sulla pericolosità sociale del soggetto, desumibile non solo dalla gravità del fatto commesso, ma anche da altri elementi come l'assenza di pentimento, la manifestazione di propositi di vendetta e una prognosi sfavorevole in relazione alla possibilità di reiterazione del reato, anche in considerazione della giovane età dell'imputato e del fatto che il delitto sia stato commesso poco dopo il raggiungimento della maggiore età. Tali valutazioni rientrano nel potere discrezionale del giudice di merito e non sono censurabili in sede di legittimità, se sorrette da adeguata motivazione, anche laddove contrastino con le conclusioni del giudizio di cognizione sulla concessione di circostanze attenuanti.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. BARDOVAGNI Paolo - Presidente

Dott. BONITO Francesco M. - Consigliere

Dott. LA POSTA Lucia - Consigliere

Dott. BONI Monica - Consigliere

Dott. SANTALUCIA Giuseppe - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS) N. IL (OMISSIS);

avverso l'ordinanza n. 709/2012 TRIB. LIBERTA' di LECCE, del 31/08/2012;

sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. SANTALUCIA Giuseppe;

sentite le conclusioni del PG Dott. Spinaci S., che ha concluso per il rigetto del ricorso.

RITENUTO IN FATTO

Il Tribunale del riesame di Lecce, in funzione di giudice dell'appello cautelare, ha rigettato l'appello proposto da (OMISSIS) nei confronti dell'ordinanza…

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