Consiglio di Stato sentenza n. 1496 del 2021

ECLI:IT:CDS:2021:1496SENT

Massima

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La revoca dell'aggiudicazione di una precedente gara, pur costituendo fattispecie astrattamente idonea a configurare un grave illecito professionale ai sensi dell'art. 80, comma 5, lett. c-bis), del d.lgs. n. 50 del 2016, non determina automaticamente l'esclusione del concorrente dalla successiva procedura di gara. La stazione appaltante, infatti, è tenuta a valutare in concreto, all'esito di un procedimento in contraddittorio, se tale circostanza sia effettivamente idonea a compromettere l'affidabilità e l'integrità dell'operatore economico, senza poter fare ricorso a valutazioni meramente formalistiche. Pertanto, l'omessa comunicazione di tale revoca da parte del concorrente non integra di per sé una causa di esclusione, dovendo la stazione appaltante verificare in modo approfondito e motivato la rilevanza di tale informazione ai fini del giudizio di integrità ed affidabilità dell'operatore economico.

Sentenza completa

Pubblicato il 19/02/2021

N. 01496/2021REG.PROV.COLL.

N. 05240/2020 REG.RIC.

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

Il Consiglio di Stato

in sede giurisdizionale (Sezione Quinta)

ha pronunciato la presente

SENTENZA

sul ricorso numero di registro generale 5240 del 2020, proposto da
Centopercento Servizi s.r.l., in persona del legale rappresentante
pro tempore
, rappresentata e difesa dagli avvocati ((omissis)) e ((omissis)), con domicilio digitale come da PEC Registri di Giustizia e domicilio fisico eletto presso lo studio dell’avvocato ((omissis)) in Roma, via ((omissis)), 2;

contro

Centrale Unica di Committenza - C.U.C. dei Comuni di Celico, Casali del Manco, Spezzano della Sila e Pietrafitta, non costituita in giudizio;
Comune di Casali del Manco, in persona del legale rappresentante
pro tempore
, rappresentato e difeso dagli avvocati ((omissis)…

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