Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 29172 del 19 luglio 2012

ECLI:IT:CASS:2012:29172PEN

Massima

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Il metodo mafioso nell'estorsione si configura quando la condotta minacciosa, oltre ad essere obiettivamente idonea a coartare la volontà della vittima, sia espressione della capacità persuasiva derivante dal vincolo associativo mafioso, determinando una condizione di assoggettamento e omertà. Pertanto, l'aggravante di cui all'art. 7 della Legge n. 203 del 1991 ricorre quando l'estorsione sia realizzata avvalendosi del metodo mafioso, ossia sfruttando il prestigio criminale e l'intimidazione derivanti dall'appartenenza dell'agente a un'organizzazione mafiosa, a prescindere dalla finalità di favorire o facilitare l'attività di tale organizzazione. La sussistenza di tale aggravante non richiede una specifica e compiuta analisi della condotta dell'imputato, essendo sufficiente che dalle circostanze del caso emerga l'utilizzo del metodo mafioso, come desumibile dai termini della conversazione con la persona offesa, dalla quale risulti che la richiesta estorsiva provenga da un esponente mafioso locale. Inoltre, l'utilizzazione di impianti e apparecchiature appartenenti a privati per le intercettazioni è legittima nei casi di urgenza e quando la polizia giudiziaria non sia dotata delle necessarie apparecchiature, purché le operazioni siano autorizzate con decreto motivato del P.M. e avvengano sotto il diretto controllo degli organi di polizia giudiziaria. Infine, la mancata espressa menzione nel dispositivo della sentenza di appello dell'attenuante della minima importanza del contributo dell'imputato all'esecuzione del reato, pur essendo tale circostanza argomentata in motivazione, comporta l'inoperatività di tale attenuante, senza che possa porsi il problema dell'applicazione della regola di cui all'art. 69 c.p.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. MILO Nicola - Presidente

Dott. CORTESE Arturo - Consigliere

Dott. ((omissis)) - rel. Consigliere

Dott. PETRUZZELLIS Anna - Consigliere

Dott. DI STEFANO Pierluigi - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS), nato a (OMISSIS);

e (OMISSIS), nato a (OMISSIS);

avverso la sentenza 26 settembre 2011 della Corte di appello di Catania;

Visti gli atti, il provvedimento impugnato ed il ricorso;

Udita la relazione fatta dal Consigliere Dr. ((omissis)).

Sentito il Pubblico Ministero, nella persona del Sostituto Procuratore Generale Dr. D'((omissis)) che ha concluso per l'inammissibilita' del ricorso del (OMISSIS) e per il rigetto di quello del (OMISSIS…

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