Ai fini della riduzione di pena prevista dall'art. 54 della legge 26 luglio 1975, n. 354, il giudizio sulla partecipazione o meno del condannato all'opera di rieducazione va formulato sulla base dei risultati acquisiti nell'arco di tempo in cui si è sviluppato il trattamento rieducativo, valutati nella loro globalita, tenendosi presente la partecipazione attiva del suddetto al processo di rieducazione e di reinserimento anticipato nella società. Ciò posto, ai fini suindicati, occorre che il detenuto dia concrete dimostrazioni, attraverso l'attività di lavoro, di studio, di solidarietà sociale, e dei suoi rapporti con gli altri detenuti e con il personale di custodia, dei progressi compiuti nel corso del trattamento rieducativo, in modo che si possa fondatamente desumere: l'evoluzione della sua personalità verso modelli socialmente validi, il ravvedimento improntato alla revisione delle motivazioni che lo avevano indotto a scelte criminali, il progressivo abbandono dei disvalori sui quali tali scelte si fondavano, onde si possa pervenire ad un giudizio complessivo di certezza sulla irreversibilita dei risultati rieducativi raggiunti.