Il reato di violenza sessuale può essere integrato anche attraverso condotte poste in essere a distanza, mediante l'utilizzo di strumenti di comunicazione telematica, qualora l'agente costringa la persona offesa a compiere atti sessuali su di sé, come la masturbazione, anche in assenza di contatto fisico diretto. Inoltre, il requisito dell'"indebita" acquisizione di immagini intime della vittima, ai fini della configurabilità del reato di diffusione di immagini e video privati, sussiste anche quando tali materiali siano stati ottenuti mediante minacce e costrizione, a prescindere dal fatto che in precedenza fossero stati trasmessi spontaneamente dalla persona offesa. La valutazione della prova e l'accertamento della responsabilità penale rientrano nella competenza esclusiva dei giudici di merito, la cui motivazione è sindacabile in sede di legittimità solo per vizi logici o contraddittorietà macroscopiche, non essendo consentita una nuova valutazione del compendio probatorio.