Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 52912 del 14 dicembre 2016

ECLI:IT:CASS:2016:52912PEN

Massima

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Il giudice di legittimità, nel sindacare la motivazione di un provvedimento cautelare, non può sostituire la propria valutazione dei fatti a quella compiuta dal giudice di merito, ma deve limitarsi a verificare la logicità e la coerenza dell'apparato argomentativo utilizzato dal giudice di merito per affermare la sussistenza dei gravi indizi di colpevolezza e delle esigenze cautelari, senza poter entrare nel merito delle valutazioni probatorie. Pertanto, il giudice di legittimità non può censurare le valutazioni del giudice di merito in ordine all'interpretazione del contenuto delle conversazioni intercettate e all'apprezzamento degli elementi indiziari, purché tali valutazioni siano sorrette da motivazione congrua, esauriente e logicamente coerente. Inoltre, in tema di misure cautelari per il delitto di associazione finalizzata al traffico di stupefacenti, il giudice di merito gode di ampia discrezionalità nella scelta della misura cautelare più idonea a fronteggiare il pericolo di reiterazione del reato, potendo disporre anche la custodia cautelare in carcere ove ritenga che le esigenze cautelari non possano essere adeguatamente soddisfatte con misure meno afflittive, purché tale valutazione sia adeguatamente motivata.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. CONTI Giovanni - Presidente

Dott. MOGINI Stefano - Consigliere

Dott. CALVANESE Ersilia - Consigliere

Dott. DI SALVO Emanuele - rel. Consigliere

Dott. SCALIA Laura - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato il (OMISSIS);
avverso l'ordinanza del 25/02/2016 del TRIB. LIBERTA' di REGGIO CALABRIA;
sentita la relazione svolta dal Consigliere Dr. EMANUELE DI SALVO;
sentite le conclusioni del PG Dr. GIOVANNI DI LEO, che ha chiesto l'inammissibilita' del ricorso
E' presente l'avv. (OMISSIS), che insiste nell'annullamento dell'ordinanza impugnata.
RITENUTO IN FATTO
1. (OMISSIS) ricorre per cassazione avverso l'ordinanza in epigrafe indicata, ch…

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