Il permesso di costruire rilasciato dal Comune per la realizzazione di lavori di ristrutturazione e ampliamento di un immobile deve essere annullato qualora violi le norme urbanistiche e edilizie vigenti, in particolare: 1. Il superamento dell'indice di fabbricabilità prescritto dalle norme del piano regolatore generale, mediante la realizzazione di nuovi volumi non destinati a impianti tecnici strettamente necessari, è illegittimo. Rientrano in tale nozione di "volumi tecnici" solo quelli destinati agli impianti indispensabili per l'abitazione, come riscaldamento, elettrici e idraulici, e non vani accessori come soffitte, stenditoi e locali di sgombero. 2. La mancata osservanza delle distanze minime tra edifici previste dalla normativa urbanistica, anche in caso di sopraelevazione su edificio confinante, determina l'illegittimità del permesso di costruire, non essendo sufficiente la circostanza che l'edificio confinante sia anch'esso costruito sul limite di proprietà. 3. Il superamento dei limiti di altezza dell'edificio stabiliti dalla normativa antisismica, in relazione all'intensità del rischio sismico della zona, comporta l'illegittimità del permesso, senza che possa rilevare l'arretramento del fabbricato rispetto al fronte stradale. 4. Infine, il permesso di costruire è illegittimo anche qualora le opere realizzate risultino difformi dal progetto assentito. La violazione di tali prescrizioni normative, finalizzate a garantire un ordinato e razionale assetto del territorio, determina l'annullamento del permesso di costruire, senza che assumano rilievo eventuali giustificazioni di carattere tecnico o interpretativo addotte dal titolare del permesso.