Il Tribunale Amministrativo Regionale, nell'esaminare il ricorso proposto da alcuni proprietari di terreni contro il silenzio-rifiuto del Comune di Roma sulla richiesta di attivazione delle procedure di ripianificazione a seguito della decadenza del piano particolareggiato che aveva destinato tali terreni a verde pubblico, ha affermato il seguente principio di diritto: La mancata impugnazione, entro il termine decadenziale di cui all'art. 29 del Codice del Processo Amministrativo, delle previsioni del nuovo Piano Regolatore Generale del Comune di Roma che hanno confermato la destinazione a verde pubblico dei terreni di proprietà dei ricorrenti, rende tali previsioni inoppugnabili, anche qualora l'interesse ad impugnarle si sia concretizzato solo successivamente alla decadenza del piano particolareggiato che aveva previsto tale destinazione. Pertanto, il ricorso proposto avverso il silenzio-rifiuto del Comune di procedere alla ripianificazione di tali aree deve essere dichiarato inammissibile, in quanto la disciplina applicabile è ormai divenuta definitiva e non più contestabile. Tale principio afferma che il mancato esercizio dell'azione di impugnazione entro i termini decadenziali previsti dalla legge rende definitiva e inoppugnabile la disciplina urbanistica contenuta negli strumenti di pianificazione generale, anche qualora l'interesse a contestarla si sia manifestato successivamente. Ciò al fine di garantire la certezza e la stabilità degli assetti urbanistici definiti dalla pianificazione, a tutela dell'affidamento dei cittadini e dell'interesse pubblico alla corretta gestione del territorio.