Il falso ideologico commesso in un certificato medico, attestante falsamente l'esistenza di una patologia, integra il reato di falsità ideologica in atti pubblici, punibile ai sensi dell'art. 481 c.p., anche quando sia strumentale alla simulazione di un reato di lesioni personali, in concorso con il reato di calunnia ex art. 368 c.p. Tuttavia, la richiesta di riapertura dell'istruttoria dibattimentale per l'esame di testi o dell'imputato è ammissibile solo in via eccezionale, quando risulti necessaria ai fini della decisione, non potendo essere accolta quando tardiva o meramente opportuna. Inoltre, la valutazione della credibilità della parte offesa e la ricostruzione del fatto rientrano nel prudente apprezzamento del giudice di merito, la cui motivazione non può essere censurata in sede di legittimità se non per manifesta illogicità o irragionevolezza.