Cassazione penale Sez. II sentenza n. 35059 del 10 settembre 2008

ECLI:IT:CASS:2008:35059PEN

Massima

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La mancata identificazione, da parte dell'autorità ricevente, del soggetto incaricato dalla persona offesa di depositare l'atto di querela, non determina alcuna invalidità dell'atto medesimo, sempre che questo sia sottoscritto dal querelante e la firma risulti autenticata nelle forme di legge. Ciò in quanto per il conferimento dell'incarico a recapitare la querela ex art. 337 c.p.p., comma 1, non sono richieste forme particolari, potendo tale incarico essere affidato anche oralmente, e la querela sottoscritta dal proponente con firma autenticata dal difensore non richiede, ex art. 337 c.p.p., ulteriori formalità per la presentazione ad opera di soggetto diverso dal proponente. Quello che rileva è che risulti altrimenti certo che il proponente sia il soggetto legittimato a proporla, essendo la mancata identificazione del "presentatore" da parte dell'autorità che la riceve priva di conseguenze invalidanti, in quanto l'attività di quest'ultimo è equiparabile a quella del postino che recapita la raccomandata, mezzo equipollente per la trasmissione della querela scritta.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. RIZZO Aldo - Presidente

Dott. ESPOSITO Antonio - Consigliere

Dott. CASUCCI Giuliano - Consigliere

Dott. CURZIO Pietro - Consigliere

Dott. DAVIGO Piercamillo - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

PROCURATORE GENERALE DELLA REPUBBLICA PRESSO CORTE D'APPELLO di L'AQUILA;

nei confronti di:

1) SG. GI. N. IL (OMESSO);

avverso SENTENZA del 10/01/2007 TRIBUNALE di AVEZZANO;

visti gli atti, la sentenza ed il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA la relazione fatta dal Consigliere Dott. CASUCCI GIULIANO;

Udito il Procuratore Generale in persona del Dott. ((omissis)) che ha concluso per l'annull…

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