Cassazione penale Sez. II sentenza n. 35000 del 28 settembre 2010

ECLI:IT:CASS:2010:35000PEN

Massima

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Il reato di ricettazione può essere configurato anche in assenza dell'accertamento del reato presupposto, essendo sufficiente che risulti, anche sulla base di prove logiche, l'illecita provenienza della cosa acquistata o ricevuta. Il mancato accertamento giudiziale del reato presupposto non è, pertanto, ostativo alla configurabilità del reato di ricettazione. Inoltre, il ricorso per Cassazione avverso la mancata applicazione dell'indulto è ammissibile solo quando il giudice abbia esplicitamente escluso l'applicazione del beneficio, mentre non è ammissibile quando il giudice abbia semplicemente omesso di pronunciarsi, essendo in tal caso riservata al giudice dell'esecuzione la valutazione circa l'applicabilità dell'indulto. Infine, ai fini del calcolo del termine di prescrizione del reato di ricettazione, rileva la pena effettivamente inflitta e non le eventuali circostanze attenuanti, come quella del risarcimento del danno, che il giudice di merito non abbia riconosciuto.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. SIRENA ((omissis)) - Presidente

Dott. NUZZO Laurenza - Consigliere

Dott. TADDEI Margherita - Consigliere

Dott. CHINDEMI Domenico - Consigliere

Dott. RAGO Geppino - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

Fa. Ro. (n. il (OMESSO));

avverso la sentenza della Corte d'appello dell'Aquila, in data 23.05.2008;

Sentita la relazione della causa fatta dal Consigliere Dott. TADDEI Margherita B.;

Udita la requisitoria del ((omissis)). GALATI, il quale ha concluso chiedendo il rigetto del ricorso.

OSSERVA

1. La difesa di Fa. Ro. ricorre avverso la sentenza del 23.05.2008 con la quale la Corte d'appello dell…

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