Il Tribunale Amministrativo Regionale, nel dichiarare inammissibili per originario difetto di interesse a ricorrere sia il ricorso principale che quello per motivi aggiunti proposti dalla società ricorrente avverso gli atti relativi all'approvazione del Piano di Utilizzo del Demanio Marittimo (PUDM) del Comune di Ragusa, afferma i seguenti principi di diritto: 1. L'interesse a ricorrere della società ricorrente, proprietaria di terreni fuori dall'area demaniale e titolare di concessione demaniale marittima, deve essere escluso in quanto: - il PUDM adottato, ma non ancora approvato, non può incidere sui terreni di proprietà privata fuori dall'area demaniale, in base all'art. 4, comma 3, della L.R. n. 15/2005; - le concessioni demaniali marittime già rilasciate possono essere adeguate alle previsioni del PUDM solo dopo la sua approvazione, ai sensi del comma 1-ter dell'art. 1 della L.R. n. 15/2005, introdotto dalla L.R. n. 16/2017 e successivamente abrogato dalla L.R. n. 32/2020. 2. Anche qualora il ricorso principale non fosse stato inammissibile per carenza di interesse, esso sarebbe comunque divenuto improcedibile per sopravvenuta carenza di interesse a ricorrere, in quanto la delibera n. 41/2019 del Consiglio Comunale, che ha approvato un nuovo PUDM, ha superato e sostituito la precedente delibera n. 75/2015 impugnata con il ricorso principale. 3. Il Tribunale, tenuto conto della pluralità di atti regionali di indirizzo che hanno reso la situazione in materia di redazione dei PUDM ancora più indecifrabile, dispone la compensazione integrale delle spese di lite tra le parti.