Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 50767 del 7 novembre 2017

ECLI:IT:CASS:2017:50767PEN

Massima

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La custodia cautelare in carcere può essere applicata in presenza di gravi esigenze cautelari, anche in assenza di elementi di segno contrario, quando il soggetto risulti contiguo a un'agguerrita associazione mafiosa e permanga l'aggravante di cui all'art. 7 della L. n. 203 del 1991 per alcuni dei reati contestati, senza che assumano rilievo determinante la giovane età dell'indagato, il tempo trascorso dai fatti, il periodo di detenzione cautelare già sofferto e i precedenti penali, atteso che la presunzione di cui all'art. 275, comma 3, secondo periodo, c.p.p. non risulta superata. La valutazione delle esigenze cautelari deve essere effettuata dal giudice in relazione alla gravità e persistenza del pericolo, senza che assumano rilievo determinante le condizioni personali dell'indagato, qualora non emergano elementi idonei a superare la presunzione di adeguatezza della custodia cautelare in carcere.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. ROTUNDO Vincenzo - Presidente

Dott. GIANESINI Maurizio - Consigliere

Dott. TRONCI Andrea - Consigliere

Dott. COSTANZO Angelo - rel. Consigliere

Dott. BASSI Alessandra - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS) nato il (OMISSIS);
avverso l'ordinanza del 19/04/2017 del TRIB. LIBERTA' di MESSINA;
sentita la relazione svolta dal Consigliere ANGELO COSTANZO;
lette/sentite le conclusioni del PG MARIO MARIA STEFANO PINELLI Il Proc. Gen. conclude per l'inammissibilita' del ricorso.
RITENUTO IN FATTO E CONSIDERATO IN DIRITTO
1. Con ordinanza del 29/09/2016 il Tribunale di Messina ha confermato il provvedimento con cui la Corte di appello di Messina ha rigettato la richiesta di…

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