Cassazione penale Sez. II sentenza n. 8047 del 1 marzo 2010

ECLI:IT:CASS:2010:8047PEN

Massima

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Il giudice di legittimità, nell'esercizio del controllo sulla motivazione di un provvedimento cautelare, è tenuto a verificare la logicità e la coerenza interna dell'apparato argomentativo adottato dal giudice di merito, senza poter procedere a una nuova valutazione degli elementi di fatto posti a fondamento della decisione, la cui disamina è riservata in via esclusiva al giudice del procedimento. Pertanto, le doglianze del ricorrente che si risolvano in una mera prospettazione di una diversa valutazione delle risultanze processuali, senza indicare specificamente gli atti da cui emergerebbero i vizi denunciati, sono inammissibili, così come lo sono le censure relative alla valutazione delle esigenze cautelari, in quanto attinenti a profili di merito sottratti al sindacato di legittimità. Il giudice di legittimità, inoltre, non può sindacare la congruità e l'adeguatezza delle argomentazioni addotte dal giudice di merito a sostegno del proprio convincimento, essendo tale valutazione riservata in via esclusiva al giudice del procedimento.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. COSENTINO ((omissis)) - Presidente

Dott. CASUCCI Giuliano - rel. Consigliere

Dott. FUMU Giacomo - Consigliere

Dott. TADDEI Margherita - Consigliere

Dott. CHINDEMI Domenico - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

1) CA. FR. N. IL (OMESSO);

avverso l'ordinanza n. 499/2009 TRIB. LIBERTA' di SALERNO, del 17/07/2009;

sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. CASUCCI Giuliano;

sentite le conclusioni del PG Dott. FEBBRARO Giuseppe che ha chiesto l'inammissibilita' per rinuncia al ricorso.

SVOLGIMENTO DEL PROCESSO

Con ordinanza in data 17 luglio 2009, il Tribunale di Salerno sezione per il rie…

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