Cassazione civile Sez. III sentenza n. 2086 del 5 febbraio 2015

ECLI:IT:CASS:2015:2086CIV

Massima

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Il diritto di cronaca, pur costituendo un fondamentale diritto di libertà di informazione, trova un limite nel rispetto della verità oggettiva dei fatti narrati. Pertanto, la pubblicazione di notizie vere ma manipolate in modo da indurre il lettore a trarre conclusioni false e diffamatorie non può essere giustificata dall'esercizio del diritto di cronaca, in quanto viene meno il requisito essenziale della verità della notizia. Inoltre, il danno morale derivante dalla diffamazione a mezzo stampa può essere accertato e liquidato dal giudice sulla base di elementi presuntivi, quali la perdita di serenità e il pregiudizio all'immagine e alle relazioni familiari del soggetto diffamato, senza necessità di una prova analitica del danno.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE TERZA CIVILE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. SEGRETO Antonio - Presidente

Dott. PETTI Giovanni B. - Consigliere

Dott. SCARANO ((omissis)) - Consigliere

Dott. RUBINO Lina - rel. Consigliere

Dott. LANZILLO Raffaella - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso 28153-2011 proposto da:

GRUPPO EDITORIALE (OMISSIS) SPA (OMISSIS) in persona dell'amministratore delegato e legale rappresentante dott.ssa (OMISSIS), (OMISSIS) (OMISSIS) nella sua qualita' di direttore responsabile del settimanale (OMISSIS) all'epoca della pubblicazione, elettivamente domiciliati in (OMISSIS), presso lo studio dell'avvocato (OMISSIS), che li rappresenta e difende unitamente all'avvocato (OMISSIS) giusta procura speciale a margine del ricorso;

- ricorrenti -<…

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