Il rilascio di un permesso di costruire per l'ampliamento di un edificio residenziale fino al 20% della volumetria esistente è consentito dalla legge regionale, anche qualora l'edificio sia composto da non più di tre piani fuori terra oltre all'eventuale piano sottotetto, a prescindere dalla destinazione d'uso di quest'ultimo. L'Amministrazione non può negare il permesso di costruire sulla base di un'interpretazione restrittiva della norma, che escluda dal computo dei piani fuori terra il sottotetto recuperato a fini abitativi, in quanto ciò contrasterebbe con il chiaro tenore letterale della disposizione, che non richiede che il sottotetto sia "non abitabile". Inoltre, l'Amministrazione è tenuta a rispettare il contraddittorio procedimentale previsto dall'art. 10-bis della legge n. 241/1990, non potendo introdurre nel provvedimento finale motivi ostativi non previamente comunicati all'interessato. Ove siano riscontrabili vizi formali nel procedimento, l'Amministrazione deve valutare soluzioni idonee a consentire la regolarizzazione del titolo edilizio, in ossequio ai principi di proporzionalità e tutela dell'affidamento, prima di procedere all'annullamento in autotutela.