Cassazione penale Sez. II sentenza n. 25776 del 24 maggio 2017

ECLI:IT:CASS:2017:25776PEN

Massima

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Il sequestro preventivo di un bene può essere disposto dal giudice quando sussistono gravi indizi di reato e il bene risulta pertinente alla commissione del reato contestato. Il giudice, nel valutare la legittimità del sequestro, deve verificare la sussistenza di tali presupposti, senza poter esprimere giudizi sulla legittimità del provvedimento genetico, che deve essere previamente e tempestivamente impugnato dinanzi al Tribunale del riesame. L'opposizione avverso il decreto di rigetto della richiesta di restituzione del bene sequestrato consente di dedurre esclusivamente censure relative alla necessità del mantenimento del vincolo ai fini della prova del fatto reato, e non anche questioni attinenti all'opportunità o alla legittimità del sequestro. Il mancato rispetto di tali limiti di impugnazione comporta l'inammissibilità del ricorso per cassazione.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. DAVIGO Piercamill - Presidente

Dott. DE CRESCIENZO Ugo - rel. Consigliere

Dott. IASILLO Adriano - Consigliere

Dott. DE SANTIS Anna Maria - Consigliere

Dott. RECCHIONE Sandra - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), N. IL (OMISSIS);
avverso l'ordinanza n. 4892/2016 GIP TRIBUNALE di PALERMO, del 22/07/2016;
sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. UGO DE CRESCIENZO.
RITENUTO IN FATTO
In data 16.2.2016 la Guardia di Finanza eseguita il sequestro dell'autovettura BMW tg (OMISSIS) di proprieta' di (OMISSIS); l'atto veniva convalidato dal Pubblico Ministero in data 16.2.2016.
In data 19.2.2016 il (OMISSIS) presentava richiesta di restituzione del veicolo, riget…

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