Cassazione penale Sez. V sentenza n. 49800 del 10 dicembre 2013

ECLI:IT:CASS:2013:49800PEN

Massima

Generata da Simpliciter
Il diritto di cronaca, quale limite al diritto all'onore e alla reputazione, può essere legittimamente esercitato quando l'informazione, pur potenzialmente lesiva, sia veritiera, pertinente al pubblico interesse e presentata in modo corretto e imparziale, senza eccedere i limiti della continenza espressiva. Pertanto, la pubblicazione di notizie relative a soggetti pubblici, anche se potenzialmente lesive della loro reputazione, non integra il reato di diffamazione a condizione che: i) il fatto riportato sia vero o comunque verosimile, ii) l'informazione abbia un interesse pubblico, iii) la forma espositiva sia neutrale e obiettiva, senza aggiungere commenti o valutazioni personali eccedenti lo scopo informativo. Inoltre, il contesto argomentativo più ampio in cui la notizia è inserita può contribuire ad attenuare l'impatto lesivo della stessa, purché non si travalichi il limite della continenza espressiva. Viceversa, l'utilizzo di una falsa identità per ottenere informazioni riservate, anche se relative a soggetti pubblici, integra il reato di sostituzione di persona, salvo che non sia dimostrata l'assenza di dolo specifico in capo all'agente. In tal caso, il giudice deve valutare attentamente tutti gli elementi di fatto per accertare se effettivamente la condotta sia ascrivibile al soggetto incolpato.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. OLDI Paolo - Presidente

Dott. ZAZA Carlo - Consigliere

Dott. SETTEMBRE Antonio - Consigliere

Dott. GUARDIANO Alfredo - Consigliere

Dott. DE MARZO Giuseppe - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS), nato a (OMISSIS);

avverso la sentenza del 15/12/2009 del G.i.p. del Tribunale di Catanzaro R.G. 1365/2008;

visti gli atti, il provvedimento impugnato, il ricorso e la memoria difensiva depositata nell'interesse del (OMISSIS) e del (OMISSIS);

udita in Camera di Consiglio la relazione svolta dal Consigliere Dr. ((omissis));

udito il Procuratore Generale, in persona del Dott. ((omissis)), che ha concluso per l'inammissibilita' del ricorso per tardi…

Questo contenuto è riservato agli utenti registrati
Sentenze simili
Ricerca rapida tra milioni di sentenze
Trova facilmente ciò che stai cercando in pochi istanti. La nostra vasta banca dati è costantemente aggiornata e ti consente di effettuare ricerche veloci e precise.
Trova il riferimento esatto della sentenza
Addio a filtri di ricerca complicati e interfacce difficili da navigare. Utilizza una singola barra di ricerca per trovare precisamente ciò che ti serve all'interno delle sentenze.
Prova il potente motore semantico
La ricerca semantica tiene conto del significato implicito delle parole, del contesto e delle relazioni tra i concetti per fornire risultati più accurati e pertinenti.

Un nuovo modo di esercitare la professione

Offriamo agli avvocati gli strumenti più efficienti e a costi contenuti.