Tribunale Amministrativo Regionale Abruzzo - Pescara sentenza n. 326 del 2014

ECLI:IT:TARPE:2014:326SENT

Massima

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Il vincolo di tutela archeologica su un'area di pertinenza pubblica, quale il tratturo, prevale sulle previsioni urbanistiche e sulle iniziative di valorizzazione turistica, imponendo il mero mantenimento delle opere pubbliche esistenti e vietando la realizzazione di nuove costruzioni, anche se destinate a finalità di interesse pubblico. L'amministrazione preposta alla tutela del vincolo, pertanto, legittimamente nega l'autorizzazione a interventi edilizi non conformi alla normativa di settore, senza che tale diniego possa essere superato dalla circostanza che il progetto sia stato approvato dall'amministrazione comunale concedente o che le opere siano funzionali all'esecuzione di un contratto di gestione di un centro turistico. Il vincolo archeologico, infatti, si impone sulle determinazioni delle amministrazioni competenti per la pianificazione urbanistica e per la gestione di beni pubblici, precludendo interventi edificatori anche se di interesse pubblico, salvo il mantenimento delle strutture preesistenti. La mancata convocazione del soggetto interessato alla conferenza di servizi in cui è stato espresso il dissenso della Soprintendenza non determina l'illegittimità del provvedimento finale, in quanto tale omissione non incide sull'esercizio del potere discrezionale, essendo il diniego una mera conseguenza dell'esistenza del vincolo. Analogamente, eventuali profili di responsabilità dell'amministrazione comunale per comportamenti contraddittori o per alterazione dell'equilibrio negoziale del contratto di gestione non inficiano la legittimità del provvedimento della Soprintendenza, ma possono eventualmente dar luogo ad azioni di altro tipo nei confronti del Comune. Infine, l'ordine di demolizione di opere realizzate in assenza di titolo abilitativo è legittimo, non rilevando la buona fede del soggetto interessato o la possibilità di sanatoria, atteso che la realizzazione di interventi edilizi in assenza di un esplicito atto di assenso è di per sé sufficiente a giustificare il provvedimento di demolizione.

Sentenza completa

N. 00572/2012
REG.RIC.

N. 00326/2014 REG.PROV.COLL.

N. 00572/2012 REG.RIC.

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

Il Tribunale Amministrativo Regionale per l' Abruzzo

sezione staccata di Pescara (Sezione Prima)

ha pronunciato la presente

SENTENZA

sul ricorso numero di registro generale 572 del 2012, integrato da motivi aggiunti, proposto da:
Villa Raspa S.r.l., rappresentata e difesa dagli avv. Antonio Marcello Boschetti, Vincenzo Umberto Colalillo, con domicilio eletto presso Tar Pescara Segreteria in Pescara, via Lo Feudo 1;

contro

Ministero per i beni e le attività culturali, rappresentato e difeso dall'Avvocatura distrettuale dello Stato, presso la sede della stessa domiciliato in L'Aquila, via Buccio di Ranallo C/ San Domenico; Comune di San Salvo, rappresentato e difeso dall'avv. Diego De Carolis, con domicilio eletto presso Diego De Ca…

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