Cassazione penale Sez. III sentenza n. 18497 del 13 aprile 2017

ECLI:IT:CASS:2017:18497PEN

Massima

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Il reato di associazione per delinquere si configura quando vi è un accordo criminoso, tendenzialmente permanente e stabile, diretto all'attuazione di un programma criminoso indeterminato, con la costituzione di una struttura organizzativa distinta dalle singole persone che la compongono, adeguata alla messa in pericolo del bene giuridico tutelato. Tale accordo non necessita di una formale adesione, essendo sufficiente l'esistenza di fatto di una struttura organizzata finalizzata alla realizzazione di una pluralità indeterminata di reati, con il contributo consapevole e volontario di ciascun partecipe, anche in posizione apicale, senza che sia necessaria la prova della partecipazione di questi ultimi ai singoli reati-fine. Il pericolo concreto ed attuale di reiterazione del reato e il pericolo di fuga, valutati in relazione alla caratura criminale dell'indagato, alla sua pervicacia nel delinquere, all'assenza di rivisitazione critica della vicenda e alle sue disponibilità economiche e legami all'estero, possono giustificare l'applicazione della misura cautelare della custodia in carcere, ritenuta l'unica idonea a fronteggiare adeguatamente tali esigenze cautelari.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE TERZA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. SAVANI Piero - Presidente

Dott. DI NICOLA Vito - rel. Consigliere

Dott. SOCCI Angelo Matteo - Consigliere

Dott. LIBERATI Giovanni - Consigliere

Dott. CIRIELLO Antonella - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato in (OMISSIS) il (OMISSIS)
avverso l'ordinanza del 20 4/10/2016 del tribunale della liberta' di Milano;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dott. DI NICOLA Vito;
udito il Procuratore Generale in persona del Dott. SALZANO Francesco ha concluso per il rigetto del ricorso;
udito per il ricorrente l'avvocato (OMISSIS) che ha concluso per l'accoglimento del ricorso.
RITENUTO IN FATTO
1. E…

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