Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 31679 del 2 agosto 2007

ECLI:IT:CASS:2007:31679PEN

Massima

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Il provvedimento cautelare personale, una volta revocato nelle more del procedimento incidentale di impugnazione, non determina più in capo all'indagato un interesse concreto ed attuale all'ottenimento di una pronuncia sulla legittimità del provvedimento stesso, salvo che l'indagato non deduca specificamente e in modo univoco un interesse a precostituirsi il titolo per una futura richiesta di equa riparazione per l'ingiusta detenzione. In assenza di tale deduzione, la sopravvenuta carenza di interesse determina l'inammissibilità dell'impugnazione, non configurandosi un'ipotesi di soccombenza virtuale che possa giustificare la condanna alle spese del procedimento o al pagamento di una somma alla Cassa delle ammende.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. SANSONE Luigi - Presidente

Dott. DE ROBERTO Giovanni - Consigliere

Dott. CONTI Giovanni - Consigliere

Dott. ROSSI Agnello - Consigliere

Dott. CARCANO Domenico - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA/ORDINANZA

sul ricorso proposto da:

1) HU. AL. N. IL (OMESSO);

2) HU. MA. N. IL (OMESSO);

avverso ORDINANZA del 16/11/2006 TRIB. LIBERTA' di NAPOLI;

sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. CARCANO DOMENICO;

sentite le conclusioni del P.G. Dr. FRATICELLI Mario per l'inammissibilita' del ricorso per sopravvenuta carenza d'interesse.

OSSERVA

Ritenuto che Hu.Al. e Hu.Ma. ricorrono contro la ordinanza in epigrafe indicata con la quale rigettata la richiesta d…

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